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Gli italiani si informano online

10 novembre 2015
Gli italiani si informano online

Burson Marsteller e Human Highway hanno presentato la ricerca Newsruption, che ha evidenziato come gli italiani scelgono prevalentemente web e app per informarsi.

Gli italiani scelgono prevalentemente web e app per informarsi, abbandonano la carta e ogni giorno segnalano 1 milione di volte gli articoli di loro interesse sui social network: questi sono i risultati più rappresentativi di Newsruption, il rapporto presentato da Burson-Masteller e Human Highway, che analizza e presenta il cambiamento che il digitale ha prodotto nel modo d’informarsi degli italiani negli ultimi dieci anni e dell’emergere di un nuovo sistema dell’informazione di attualità, guidato da nuovi soggetti e nuove abitudini di interazione con la notizia.

Analizzando i mezzi di informazione, è la tv a confermare il proprio ruolo dominante: quasi metà delle persone ricorda di aver appreso una notizia rilevante da questo mezzo. Il sistema dei quotidiani online è da quattro anni stabilmente al secondo posto, con una percentuale del 13,4%. La variazione più significativa riguarda Facebook, con un incremento negli ultimi 4 anni, che raggiunge il 12,5%.

La ricerca consente anche di tracciare il profilo di consumo dell’informazione degli italiani, sempre più attivi sul web e app, e delle loro abitudini rispetto al mondo delle news: la condivisione è ormai entrata a far parte della quotidianità con una crescita importante negli ultimi 2 anni (+185% dal 2013 al 2015). Il fenomeno, segnato da un volume di 30 milioni di condivisioni mensili, si sviluppa a partire dai 100 mila articoli di attualità prodotti dalle cento principali testate d’informazione online. Le persone che hanno fatto esperienza di lettura dell’informazione di attualità sia su carta sia online mostrano una decisa preferenza per i prodotti digitali rispetto alla carta. Di fronte alla possibilità di scegliere su quale canale leggere le notizie, la scelta va infatti nel 75% dei casi all’online e solo nel 16,2% dei casi al supporto cartaceo. Il web prevale sulle app ed è in crescita rispetto al confronto con lo stesso dato di due anni fa mentre la quota di preferenza verso la carta rispetto al formato digitale rimane costante, intorno a una persona su sei. Un altro elemento significativo descritto da Newsruption riguarda la nuova dinamica di distribuzione dell’informazione trasformata dall’online e dai social network. La vita della singola notizia non termina con la vita del quotidiano: una volta pubblicata sul web, la news è libera di diffondersi al di fuori del suo contenitore originario che può essere la carta, la radio o la TV. Con la diffusione dei social network e degli smartphone la condivisione è diventata infatti un fenomeno di massa e ha trasformato l’incontro con l’informazione in un evento spesso casuale, che avviene mentre si svolgono altre attività e si seguono altri interessi, a conferma di come gli utenti siano sempre più multitasking. Gli utenti online hanno quindi cambiato il proprio comportamento, grazie a una modalità di partecipazione più attiva e più critica, molto diversa rispetto a quello precedente. Si condivide sui social network per dare voce alla propria opinione su un tema o per enfatizzare un argomento a cui si è particolarmente legati. Tra le quattro piattaforme più utilizzate nella condivisione dell’informazione online la quota principale è di Facebook con il 96%. Lo spazio che rimane è quasi tutto di Twitter e solo qualche punto decimale è riservato a Google+ (in calo) e a LinkedIn (in crescita). image007

Newsruption ha anche messo in luce il tema dei costi e le differenze strutturali tra l’editoria tradizionale e quella online. Tra il 2007 e il 2010 si è verificato il fenomeno che ha visto la nascita di un significativo numero di editori puri digitali. L’emergere di questi soggetti ha mostrato come sia possibile costruire un prodotto d’informazione digitale caratterizzato da costi di struttura e servizi molto più contenuti di quelli delle testate di origine tradizionale. I nuovi editori digitali hanno configurato un sistema di produzione più snello, più efficiente e senza il peso dell’eredità dell’epoca cartacea, in particolare il peso del costo del personale.

Considerando le voci di produzione, di distribuzione e di redazione, si trova che il costo necessario per servire il bisogno informativo di un lettore cartaceo (costo di lettura di un quotidiano cartaceo) è otto volte superiore al costo che un editore online deve prevedere per offrire la visita al proprio sito web d’informazione da un lettore digitale. Se si limita il ragionamento al solo mezzo digitale si nota che gli editori tradizionali che offrono informazione sul web operano a un costo per visita più che doppio rispetto ai nuovi editori puramente digitali.

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«L’obiettivo di questa ricerca è stato quello di comprendere le nuove dinamiche dell’informazione per rendere il flusso di comunicazione più efficace. – Ha commentato Gianfranco Mazzone, managing director di Burson Marsteller Italia. – Abbiamo infatti voluto analizzare il cambiamento della fruizione dell’informazione, di cui possiamo offrire una lettura grazie al nostro privilegiato punto di vista. Sempre più il digitale occupa uno spazio importante nelle vite di tutti noi ed è diventato sempre più strategico avere un approccio che tenga conto dei cambiamenti. Newsruption ha confermato come il digitale stia influenzando il sistema editoriale, ma soprattutto, ha evidenziato come gli utenti siano pronti a seguire il cambiamento culturale e, come dimostra il fenomeno delle condivisioni, vogliano essere sempre più attori in prima persona nel viverlo».

«Per capire quanto l’online abbia trasformato il nostro rapporto con l’informazione basta pensare ai riti quotidiani che eravamo soliti seguire dieci anni fa: il percorso del mattino passava dall’edicola, il tempo della lettura era ben ritagliato nel corso della giornata e la nostra domanda d’informazione si dirigeva verso i soggetti di cui ci fidavamo. Dieci anni fa cercavamo noi le notizie, oggi sono loro a trovarci: ci inseguono, ci precedono sul monitor del nostro smartphone, compaiono dietro ogni angolo della giornata e ci tengono aggiornati a nostra insaputa. A fine giornata ci accorgiamo di essere stati informati da un nuovo “sistema dell’informazione”, un flusso pervasivo e continuo, alimentato anche dalle relazioni che abbiamo costruito sui social network», ha dichiarato Giacomo Fusina, country manager di Human Highway.

Fonte: Caterina Varpi - Engage.it - 28/10/2015

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